Progetti d’eccellenza che conquistano finanziamenti e premi.

Onlus sotto la lente: Associazione Hope

di A. Ne.
Vita del 19 Febbraio 2010

Un’esperienza di lavoro nelle agenzie internazionali dell’Onu nei Paesi del Sud del mondo e del Medio Oriente, seguito da un periodo professionale nel campo profit senza perdere il contatto con il Sud del mondo attraverso il sostegno a distanza. Sono queste le esperienze che hanno formato Elena Fazzini, presidente di Hope onlus, che con un gruppo di giovani professionisti nell’aprile del 2006 ha fondato l’associazione. «All’inizio l’idea è stata quella di coinvolgere degli amici per fare una donazione all’Holy family hospital di Nazareth, pensavamo di acquistare dei macchinari, ma le necessità erano altre e così è nato tutto…». “Tutto” è l’associazione Hope che cerca di muoversi con modalità tipiche del mondo imprenditoriale applicandole nel non profit. «In soli diciotto mesi abbiamo reperito un milione di euro, fatto i progetti, costruito e reso operativo il reparto di neonatologia e terapia intensiva», spiega Fazzini. «Abbiamo coinvolto trenta professionisti, dagli architetti ai medici, che hanno lavorato gratuitamente. In questa azione ci hanno sostenuto Fondazione Milan e Regione Lombardia».

E dopo il primo progetto ne sono arrivati altri che vedono sempre il coinvolgimento di istituzioni pubbliche e private da un lato e professionisti dall’altro.

Oggi Hope sta lavorando alla realizzazione di un Asilo della pace al Western Galilee Hospital, che si trova a 3 chilometri dal confine tra Israele e Libano, un nido bunkerizzato. «L’idea che ci guida è sempre quella di dare il meglio coinvolgendo tecnici e ingegneri specializzati sia italiani sia locali. E chi finanzia vede con favore questa nostra strategia», spiega Fazzini. «Hope identifica il bisogno, fa un percorso con la controparte locale e avvia il progetto che deve essere sostenibile. I nostri sono green project che si servono del meglio della capacità progettuale italiana ed europea, sono progetti che possono essere più costosi, ma allo stesso tempo più efficienti».

Nel futuro ci sono altri progetti, come una nuova casa di accoglienza per la comunità di Seforis dell’Ordine delle Figlie di Sant’Anna, organizzazione educativa operante a Nazareth, e un progetto pilota per realizzare un asilo nido aziendale all’interno dell’ospedale di Desio, in Italia, che sarà realizzato in partnership con il Western Galilee Hospital. La scelta di Hope è quella di operare prevalentemente in Medio Oriente in contesti multietnici e multireligiosi. E per la sua efficienza in pochi anni ha già ricevuto due riconoscimenti: il Premio Famiglia–Lavoro promosso da Altis -Università Cattolica e il Premio per la Pace della Regione Lombardia.

I NUMERI
entrate 2008 950.000 euro
da privati 84,21%
da enti pubblici 15,78%

Uscite 2008 950.000 euro
mission 98,2%
gestione 1,8%
Personale
dipendenti 0
collaboratori 7
volontari 66

15 per mille 2007 Non ha partecipato. In attesa di iscrizione