Il viaggio avventuroso dei respiratori donati dalla Ong e il giallo delle mascherine requisite a Malpensa.

La guerra per gli approvvigionamenti

Il Giorno
Il Giorno del 28 Marzo 2020

Al Politecnico, dice il rettore Ferruccio Resta, hanno individuato i materiali da indicare alle aziende reclutate alla produzione autarchica di mascherine. Che rappresenta la speranza di offrire in tempi brevi protezioni a tutti i lombardi, sottraendosi a un mercato inselvatichito, zeppo di speculatori e Paesi che si contendono gli approvvigionamenti. In tempo di guerra accadono cose rocambolesche: è servito l’aiuto del Ministero della Difesa per trovare un aereo che recuperasse a Düsseldorf 16 ventilatori donati dalla ong Hope Onlus, che non senza fatica, ieri mattina, sono arrivati agli ospedali di Sondalo, Monza e al nostro Policlinico. E la tensione è tale che succede persino che l’Agenzia delle dogane blocchi, in assoluta buona fede, un carico di mascherine comprate dalla Regione. Sabato sera, all’aeroporto di Malpensa, i doganieri ne hanno requisite 900.000. «Il materiale sarà consegnato, presenti i militari della GdF, alla Protezione civile Lombardia e destinato alle strutture sanitarie della regione», si leggeva sabato sera sulla pagina Facebook dell’Agenzia. A quanto Il Giorno apprende da fonti vicine al dossier, tuttavia, quelle mascherine erano già destinate agli ospedali lombardi: Aria Spa, la centrale acquisti della Regione, le aveva acquistate dall’Egitto, e i funzionari di Palazzo Lombardia ieri hanno impiegato qualche ora per dimostrare l’equivoco (probabilmente innescato dalla natura di Spa della controllata che ha riunito Arca, Lombardia informatica e Ilspa) e sbloccarle.